Focus del mese

Pittore anonimo (da Tiziano) Ritratto di papa Paolo III FINE XVI SECOLO, OLIO SU TELA, CM 94, 5 X 70, 5, INV. 44
Il Ritratto di papa Paolo III è una copia dell’originale di Tiziano custodito a Napoli nella Galleria Nazionale di Capodimonte.
È il primo ritratto ufficiale di papa Paolo III, al secolo Alessandro Farnese (Canino, Viterbo 1468 – Roma 1549), e il secondo della significativa serie eseguita dal pittore cadorino per i Farnese.
Il Vasari nella biografia di Tiziano, introdotta nell’edizione del 1568 de “Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori”, afferma che fu realizzato in Emilia nel 1543 quando il pittore seguì la corte papale accompagnando Paolo III a Busseto allo storico incontro con l’imperatore Carlo V. Da Vasari sappiamo inoltre che del ritratto erano già “state cavate molte copie, che sono sparse per Italia”.
La copia del Museo Baroffio, di dimensioni leggermente inferiori rispetto all’originale, manca della striscia inferiore sotto alla mano con l’anello. Il rosso velluto della mozzetta, così come il velluto che riveste la sedia, sono resi senza effetti di grande morbidezza; la pennellata è lontana dagli effetti vibranti di Tiziano; i colori appaiono più freddi; il chiaroscuro è più contrastato. Per queste caratteristiche il dipinto può essere datato tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII secolo.Il gran numero di copie del famoso ritratto mostra la sua fortuna duratura. Impossibile elencarle tutte, ma citare qualche collezione che ne ospita copie dà l’idea della vastità della fama: la Collezione Borromeo dell’Isola Bella sul Lago Maggiore; la Collezione Monti, poi in parte confluita nella Galleria Arcivescovile di Milano; la Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze; la Galleria Barberini e la Galleria Spada a Roma; la quadreria della Cattedrale di Toledo.
La stima precocissima conquistata dall’opera è testimoniata da quanto Pietro Aretino, letterato umanista amico di Tiziano, gli scrisse nel luglio del 1543: ” La fama (…) si piglia cotanto gran piacere in pubblicare il miracolo fatto dal vostro pennello nel ritratto del pontefice (…), che mai non fornirebbe di trombeggiare il come egli è vivo, il come egli è desso e il come egli è vero”.
Tiziano raffigura il papa di tre quarti seduto sulla sedia posta in diagonale, utilizzando una tipologia compositiva già adottata da Raffaello per il “Ritratto di Giulio II” e da Sebastiano del Piombo per il “Ritratto di Clemente VII”. Siamo tuttavia distanti dagli occhi spenti di Giulio II, che guarda con stanchezza davanti a sé, o da quelli sfuggenti di Clemente VII. Tiziano, il sublime ritrattista dei grandi regnanti, pone l’intenso sguardo di Paolo III direttamente a colloquio con il nostro: sono gli occhi vivi ed espressivi di un vecchio saggio dalle mani ossute, ma ancora vigorose; è un papa di settantacinque anni al culmine del suo pontificato, consapevole della sua alta dignità, animato da una ferma volontà di potere. È un ritratto che, insieme al più celebrato “Ritratto di Paolo III con i nipoti”, conferma la capacità di Tiziano non solo di offrire istantanee fulminanti della psicologia dei personaggi raffigurati, ma di regalare straordinarie summae visive del loro carattere, del loro status sociale e del loro ruolo.

Laura Marazzi

giugno 2012
Archivio Focus
Zingara con il tamburello AMBITO DI MICHAEL SWEERTS (BRUXELLES 1618 - GOA 1664)
LEGGI TUTTO
Stipo con San Giuseppe e Gesù Bambino nella bottega di Nazareth
LEGGI TUTTO
Cambio dei cavalli PHILIPS WOUWERMAN (HAARLEM 1619 - 1668)
LEGGI TUTTO
Natura morta con funghi GIACOMO CERUTI DETTO IL PITOCCHETTO (MILANO 1698 - 1767)
LEGGI TUTTO
ARCHIVIO