Focus del mese
La Maternità di Maria di Lello Scorzelli, esposta nella sezione moderna del Museo, fu donata nel 2003 da Mons. Pasquale Macchi alla Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte.
Il titolo dell’opera è significativo: la Vergine, che ha solo un’aureola accennata, stringe forte il Figlio che le dorme in braccio; Gesù, bambino ben paffuto, è un tutt’uno con la Madre.
Scorzelli, che si avvicinò alle tematiche sacre dai primi anni Cinquanta, fu uno degli artisti più vicini a Paolo VI, tanto che per sua volontà gli fu riservato uno studio nel governatorato del Vaticano. A lui il pontefice affidò il compito di ritrarre i padri conciliari. È lo scultore del celebre pastorale, ricco di pathos, in cui la croce si incurva alla sommità per sorreggere Cristo dal corpo esile, le ginocchia piegate, la testa reclinata in avanti. Con quel bastone papi di diverso carisma hanno percorso tante strade: papa Montini lo utilizzò per la prima volta nel 1965 per le fasi conclusive del Concilio Vaticano II; nel suo pur breve pontificato Giovanni Paolo I lo strinse in occasioni importanti; Giovanni Paolo II lo rese famoso portandolo in tutto il mondo, brandendolo talvolta con grande vigore o appoggiandosi alla ricerca di un sostegno non solo materiale; Benedetto XVI e Papa Francesco ne hanno fatto uso in modo non esclusivo, ma significativo.
Tra le opere più rilevanti concepite per Paolo VI dallo scultore napoletano si segnalano l’Ultima Cena e la Via crucis per la cappella privata in Vaticano e la Porta della preghiera all’interno della Basilica di S. Pietro. È del 1984 il monumento di Scorzelli per il papa bresciano nel duomo della sua città al quale, in occasione del trentennale dall’inaugurazione, il Museo Diocesano di Brescia dedica la mostra Lello Scorzelli: il monumento a Paolo VI le tracce dell'invenzione (26 settembre - 2 novembre 2014).
Non stupisce dunque che nel nuovo Centro Espositivo, realizzato dalla Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte presso la Prima Cappella e intitolato all’infaticabile segretario di papa Montini, siano presenti diverse sculture e dipinti di Scorzelli, a partire da un ritratto del papa benedicente su cui campeggia l’affettuosa dedica dell’autore a Mons. Macchi.
Laura Marazzi
ottobre 2014