Focus del mese
È tutto misurato in questa Madonna di Enrico Manfrini, scultore del sacro, poeta dell’umano (per usare il bel titolo di un articolo di don Giulio Madurini, pubblicato su Il Segno nel settembre 2004): la testa leggermente girata di lato, con gesto aggraziato congiunge le mani; il manto ricade in morbide pieghe che circondano e sottolineano il ventre. Le spalle cascanti e il disegno della veste iscrivono la figura quasi entro una mandorla.
La Vergine lignea, donata alla Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte da Mons. Pasquale Macchi, è molto vicina a quella in bronzo posta sulla valva destra della Porta della Misericordia della Basilica di S. Nicolò a Lecco: è la porta maggiore, realizzata da Manfrini nel 1975 insieme alle laterali di minori dimensioni. Cattedrale di Siena, Troia, Badia di Cava dei Tirreni, S. Paolo fuori le Mura a Roma, S. Francisco in California, S. Paolo a Damasco sono solo alcune delle chiese per le quali Manfrini concepì porte bronzee. Partecipò anche al famoso concorso per la quinta porta del Duomo di Milano al quale si classificò tra i primi insieme a Lucio Fontana, Francesco Messina e Luciano Minguzzi, poi vincitore.
Nell’anno del Giubileo della Misericordia è bello ricordare le parole pronunciate più di quarant’anni fa dal prevosto mons. Enrico Assi all’inaugurazione delle porte di Lecco: "Le porte ricorderanno a coloro che salgono al tempio, carichi di tensione e di speranze, che ad attenderli c'è il Dio della Misericordia; a coloro che lasciano il tempio la porta ricorderà che il cristiano non esaurisce la sua vocazione con le opere del culto, ma la sostiene con le opere di misericordia, contribuendo, nell'era della tecnica e della scienza, a rendere più umana la famiglia degli uomini e la sua storia".
È l’augurio anche per ogni pellegrino che varchi la Porta Santa del Santuario di S. Maria del Monte.
Laura Marazzi
agosto 2016