Focus del mese
Angelo Frattini, tra i docenti fondatori del Liceo Artistico di Varese, a lui in seguito intitolato, modella nel 1970 questa terracotta, donata dagli eredi nel trentesimo anniversario della sua scomparsa.
Con un originale abbraccio la mamma stringe il bambino che, in piedi di spalle su uno sgabello, risponde al gesto di lei piegando indietro la testa e un braccio: un’immagine poetica davanti alla quale si contempla il legame unico che unisce madre e figlio, tema più volte visitato dallo scultore varesino sotto il segno di una grande tenerezza. È un’immagine rappresentativa dello stile aggraziato di Frattini, giocato su composizioni di meditata semplicità e volumi essenziali, individuati da linee armoniose, come quella che disegna la schiena della donna e la sua acconciatura.
Malgrado l’impegno in commissioni di opere cittadine, quali il monumento Ai caduti sul Lavoro in Piazza Motta o il rilievo La Giovane Italia che frena l’irruente Pegaso sulla facciata della Camera di Commercio, non è la dimensione pubblica quella che più caratterizza la scultura di Frattini: è la vena intimista, qualificata da un linguaggio antiretorico ed equilibrato, che dà uguale dignità a bambini che giocano, adolescenti che compiono movimenti atletici, ritratti di familiari o di illustri personaggi.
Laura Marazzi
novembre 2015